60 anni di storia della Mariotti Costruzioni

Sono passati 60 anni da quando Giovanni Mariotti ha posto la prima pietra per la nascita di questa impresa, nel 1962.

Partita come un’attività familiare di 5-6 persone, 60 anni dopo la Mariotti Costruzioni conta quasi 50 dipendenti che ogni giorno lavorano a questo progetto di impresa.

Sono stati anni belli e difficili insieme, come accade ad ogni impresa che attraversi generazioni, cambiamenti e periodi storici diversi.

Dall’edilizia civile al settore petrolifero

Dai primi lavori di edilizia civile, in pochi anni la Mariotti Costruzioni è entrata nel settore petrolifero.

Ci è riuscita grazie all’incontro con la persona giusta al momento giusto: un Dirigente di AGIP Petroli a cui Giovanni Mariotti stava ristrutturando casa. Colpito dalla cura e dalla maestria dimostrate in quel progetto, ha chiesto a Giovanni di collaborare alla realizzazione di quello che sarà il primo impianto carburanti costruito dalla Mariotti Costruzioni.

È in quegli anni che si inizia a pensare all’impresa come ad un motore di crescita e ad una rete di relazioni, che si concretizza con l’iscrizione a Confindustria Ancona nel 1972.

Dai progetti importanti nel petrolifero ai primi appalti pubblici

Continuando a lavorare sia nell’edilizia civile che nel settore petrolifero sono passati anche gli anni ’70 e ’80, che hanno visto la realizzazione di progetti importanti, come le centrali di trattamento gas di Falconara Marittima e Fano, e l’ampliamento dell’impianto carburanti di Corso Francia a Roma in vista del Mondiali di Italia 90.

Negli anni ’70 ci si apre anche al settore degli appalti pubblici e della ristrutturazione del patrimonio storico, grazie alla sistemazione della scalinata del Comune di Corinaldo e alla ristrutturazione delle mura di cinta di Castelleone di Suasa.

Da Tangentopoli alla diversificazione dei settori

Il primo grande ostacolo è arrivato negli anni ’90 quando lo scandalo di Tangentopoli ha provocato una grave crisi dell’edilizia, con conseguente drastica diminuzione degli appalti pubblici.

Una crisi che ha dato alla Mariotti Costruzioni lo slancio per spingere di più sul settore petrolifero, lavorando in parallelo con i retisti privati e con i leader della distribuzione operanti in Italia. Questa capacità di diversificazione dei settori di riferimento ha permesso all’impresa di spostarsi, dagli anni 2000, sui processi di produzione Oil & Gas, occupandosi delle infrastrutture edili necessarie a far funzionare gli impianti di perforazione dei pozzi di estrazione.

Nel 2009 è arrivato uno dei progetti più coinvolgenti: la centrale di trattamento gas di Capparuccia e il relativo metanodotto, primo prototipo ENI a livello mondiale di una centrale compatta con linea di adduzione metano ad una linea principale.

Qualche anno prima, nel 2006, un altro progetto ‘raro’ sul territorio italiano, stavolta nel campo dell’edilizia pubblica: l’ascensore inclinato di Loreto, che collega il più grande parcheggio pubblico della città al bastione Sangallo, presidio difensivo all’ingresso della strada che conduce alla piazza della Basilica Mariana.

Una squadra in crescita con il pallino della tecnologia

Progetti importanti, rari e sfidanti in settori diversi tra loro hanno visto aumentare il numero di dipendenti e portato la Mariotti Costruzioni a fare investimenti fondamentali per continuare a crescere, come la costruzione della nuova sede a Serra de’ Conti nel 2019 e la realizzazione del nuovo impianto trattamento rifiuti nel 2021.

Una sola cosa non è cambiata in questi primi 60 anni della Mariotti Costruzioni: l’investimento nella tecnologia.

Lavorare sempre con le migliori attrezzature era il pallino di Giovanni Mariotti, che è diventato poi il modus operandi della seconda generazione. Macchinari diversi per lavori diversi, attrezzature di ultima generazione e ricerca delle innovazioni tecnologiche in campo edile, come i sistemi di machine control 3D o i laser scanner.

Se chiedessimo alla seconda generazione della Mariotti Costruzioni di raccontare la loro impresa, come lavorano e quello in cui credono, risponderebbero la stessa cosa che avrebbe detto Giovanni Mariotti qualche decennio fa: “Facciamo le cose bene come si faceva una volta, ma utilizzando strumenti e tecnologie di ultima generazione. Solo così siamo sicuri di fare il nostro lavoro sempre meglio”.